Nella notte tra il 4 ed il 5 luglio la sonda spaziale Juno inizierà la sua avventura intorno a Giove. Partita il 5 agosto 2011, dopo un primo passaggio intorno alla Terra ad ottobre 2013 che le ha dato la spinta gravitazionale necessaria, Juno è ora arrivata dal gigante del Sistema Solare per esplorare cosa si nasconde sotto le sue nubi, per raccogliere informazioni sul suo campo magnetico, sulla sua atmosfera, sulla sua struttura ed aiutarci così a ricostruire come è nato il nostro sistema.

 

JUNO sarà la prima sonda ad arrivare tanto vicino a Giove (4670 km sopra le sue nubi) ed anche la prima sonda ad arrivare fino là senza energia nucleare, in quanto è alimentata esclusivamente con pannelli solari.

 

Il nome JUNO è l’acronimo di JUpiter Near-polar Orbiter (sonda che orbita nella zona polare di Giove), ma è anche ispirato al nome di Giunone, la moglie di Giove che, secondo la mitologia greco-romana, riusciva a dissipare le nubi nelle quali il marito si celava scoprendone così i segreti: confidiamo che anche questa sonda riesca a svelare i segreti del gigante gassoso del Sistema Solare. La missione terminerà nel febbraio 2018, quando JUNO si tufferà nelle dense nubi di Giove.

 

NASA - Missione JUNO

 

 

A cavallo tra il 2015 e il 2016 arriva la cometa Catalina (C/2013 US10) con la sua suggestiva doppia coda ben visibile dai telescopi. La sua magnitudo ne consente anche la visione ad occhio nudo in condizioni di cielo particolarmente scuro e limpido.

 

Per vederla bisogna puntare il telescopio a est: all’inizio di gennaio si trova all’orizzonte, nei pressi della costellazione di Boote e della sua stella Arturo. Poi si alzerà più in alto, avvicinandosi al timone dell’Orsa Maggiore. Raggiungerà il punto più vicino alla Terra (108 mil. Km) il 17 gennaio 2016, per poi allontanarsi fino a scomparire alla nostra vista.

 

Catalina è stata scoperta nel 2013 ed è una cometa non periodica, pertanto non sarà più visibile in futuro, dal momento che segue un’orbita che la porta al di fuori del Sistema Solare.

 

Per approfondimenti:

 

• Osservatorio Astronomico Sormano

Focus

UAI - Unione Astrofili Italiana

 

 

In data 9 maggio 2016 è avvenuto il transito di Mercurio davanti al disco solare, in teoria visibile anche dall’Italia per tutto il pomeriggio, ma in pratica reso difficoltoso dalle condizioni meteo. L’orbita del pianeta Mercurio passa tra la Terra ed il Sole circa 13 volte ogni secolo: l’ultima volta è stato 10 anni fa (8 novembre 2006) e la prossima volta sarà a novembre del 2019. Questo evento non è visibile ad occhio nudo ma occorre un binocolo o un telescopio dotato obbligatoriamente di un filtro solare certificato.

 

Sul sul sito della Nasa sono disponibili le immagini del transito.

Transito di Mercurio

Transito di Mercurio (immagini)

 

 

 

Il 28 novembre la cometa ISON passerà al perielio (il punto più vicino al sole) e questo passaggio potrebbe offrirci uno spettacolo indimenticabile. Il suo nucleo ha un diametro relativamente grande (circa 5 km) e quando passerà a meno di 2 milioni di km dalla superficie solare l’evaporazione dell’acqua e degli altri componenti volatili produrrà una notevole quantità di gas e polveri: se sopravvivrà al perielio, diventerà molto luminosa e visibile ad occhio nudo. Già altre comete hanno dimostrato che si può uscire indenni da questo passaggio ravvicinato alla nostra stella, come è stato per la cometa Lovejoy nel dicembre 2011. Le comete tuttavia sono abbastanza imprevedibili e gli astronomi sono sempre molto cauti nel fare previsioni.

 

La cometa ISON, il cui nome scientifico è C/2012 S1 o anche Nevski-Novichonok (dal nome dei 2 astronomi russi che l’hanno scoperta il 21 settembre 2012) non è una cometa periodica e quindi non potremmo rivederla più. Oltre alla ISON, altre 3 comete stanno dando bella mostra di sé nel cielo di questo mese: Lovejoy (C/2013 R1), Linear (C/2012 X1) ed Encke (2/P).

 

Le comete sono un importante strumento per capire la formazione del nostro sistema solare e la varietà dei sistemi extra-solari che si stanno trovando intorno ad altre stelle.

 

SOHO

 

UAI - Unione Astrofili Italiani

 

 

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